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Quali sono le alternative alla manodopera cinese?

Q&A

Negli ultimi anni la concorrenza per la produzione finalizzata all’esportazione sta iniziando a farsi sentire nei diversi paesi asiatici, ove i costi fissi sono generalmente inferiori rispetto alla Cina. Due paesi che rappresentano una valida alternativa alla Cina sono: Vietnam e India.

Il Vietnam, dal 1 gennaio 2014, ha approvato la riduzione dell’imposta sul profitto di 2 punti al di sotto di quella cinese e ha introdotto normative per favorire gli investimenti all’interno dei propri confini. Inoltre, il paese permette l’importazione di macchinari in esenzione di dazi doganali e IVA, periodi di sospensione d’imposta, riduzione di aliquote e periodi di tax free.

L’India, oggi, possiede un enorme mercato di consumo e un’abbondante, giovane ed economica forza lavoro e, come in Vietnam, il paese sta rapidamente rimodernando le proprie infrastrutture. La classe media indiana è al momento della stessa portata numerica di quella cinese (250 milioni di persone) il che permette la possibilità di una produzione per l’esportazione nonché per il mercato locale.
 



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